L’Italia, come molti altri paesi europei, si trova ad affrontare una sfida importante: la carenza di manodopera che colpisce diversi settori, dall’agricoltura all’edilizia, dall’artigianato all’industria.

Dai dati di Unioncamere, mancano all’appello:

  • 👉 24.450 fonditori, saldatori, lattonieri e carpentieri (70% non reperibili)
  • 👉 29.190 meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori (69,8% difficili da trovare)
  • 👉 18.090 operai specializzati (62,9% mancanti)
  • 👉 66.320 autisti (62,3% non reperibili)
  • 👉 178.460 camerieri e baristi (56,8% mancanti)

E la lista continua… In questo scenario, l’inserimento lavorativo dei migranti e richiedenti asilo può rappresentare un’opportunità per colmare questo gap. Si stima infatti, che in Italia ci siano circa 500 mila migranti regolari in età lavorativa (di cui solo la metà è impiegata) e ogni anno arrivano circa 80.000 richiedenti asilo che, dopo due mesi dalla presentazione della domanda di protezione internazionale, hanno legalmente il diritto di lavorare in Italia.

Tuttavia l’inserimento lavorativo dei migranti incontra diversi ostacoli, come la burocrazia, barriere linguistiche e la difficoltà di accesso a percorsi di formazione e inserimento lavorativo, con il rischio di finire nel mercato del lavoro nero o in situazioni di marginalità. Allo stesso tempo, le aziende italiane si confrontano con la difficile ricerca di personale qualificato.
❓ Perché le aziende italiane dovrebbero assumere richiedenti asilo?

  • 👉 Accesso a un bacino di manodopera motivata e qualificata: I richiedenti asilo hanno spesso una forte motivazione a lavorare e ad integrarsi nel tessuto sociale. Inoltre, molti di loro possiedono competenze specifiche acquisite nel paese di origine o sviluppate durante il percorso migratorio.
  • 👉 Miglioramento dell’immagine aziendale: Assumere richiedenti asilo dimostra l’impegno dell’azienda verso la responsabilità sociale e l’inclusione. Questo può accrescere la reputazione dell’impresa e renderla più attrattiva per clienti e investitori.
  • 👉 Aumento della diversità e dell’innovazione: L’inserimento di persone con esperienze e culture diverse all’interno dell’azienda può favorire la creatività, l’innovazione e la capacità di adattamento a nuovi mercati e contesti.
L’inserimento lavorativo dei richiedenti asilo rappresenta un processo complesso che richiede la collaborazione di diversi attori come istituzioni, enti del terzo settore, imprese e la stessa società, oltre che la creazione di percorsi di formazione e accompagnamento adeguati, che favoriscano l’apprendimento della lingua italiana e lo sviluppo e riconoscimento di competenze spendibili nel mercato del lavoro.
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